L’ideale è programmare un percorso di una settimana per conoscere e degustare i vini prodotti in questo “Cuore Segreto e il Geni Loci” della Toscana del Nord. Oppure programmare 4 weekend nelle migliori stagioni dell’anno per questo tipo di turismo colto. Maggio a Luglio, dove nelle cantine sarà possibile assaggiare le Anteprime dei vini che usciranno negli anni a venire Oppure a Ottobre a Dicembre, dopo la vendemmia e sarà possibile vedere le varie fasi della produzione e partecipare,nelle aziende del visanto assostere “all’apertura dei Caratelli”.
4 appuntamenti su questo territorio con la possibilità di escursioni dalla pianura su colline dolci che arrivano fino al mare, o per percorsi arditi di montagna con panorami e sapori del Nord.
Due direzioni tutte e due armoniche una va verso il mare, mentre l’altra se ne allontana.
Aziende: Pratesi - Fattoria Ambra - Colline San Biagio
- Dal libro “L’Urlo del Vino” -
Carmignano è un piccolo comune dell’area pratese, noto anche per le circostanti vestigia etrusche, le ville rinascimentali, la rocca medievale che lo domina dall’alto, l’ottimo vino, l’olio ed i fichi secchi. Fuso ce ne presenta il vino, rinomatissimo: «Stiamo parlando di un vino prodotto in una zona ristrettissima (non più di 100 ettari) comprendente i comuni di Carmignano e Poggio a Caiano; una zona di elezione ritenuta dagli estimatori come una prima, antesignana, DOC della storia; infatti nel 1716 fu scelta dal Granduca di Toscana Cosimo III come una delle quattro zone a vocazione viticola della Toscana, e se ne descriveva con estrema precisione il perimetro, e soltanto dalle uve che provenivano da lì dentro si poteva produrre il vino chiamato “Carmignano”. In realtà la DOC vera e propria, quella “moderna”, viene ottenuta nel 1975, retroattiva al 1969 per i vini invecchiati e dopo arriva la DOCG nel 1990 e retroattiva al 1988. Zona di produzione vinicola sin dai tempi dei romani e degli etruschi; si narra che i primi vitigni di Cabernet Franc (quella che i contadini ancora chiamano la ‘uva francesca’) furono impiantati qui per volere di Caterina dei Medici, quando era Regina di Francia, una presenza quindi datata oltre cinque secoli! Il Cabernet Sauvignon arriva più tardi, a partire dagli anni Venti del ‘900. Un po’ di differenza tra i due cabernet c’è: il Cabernet Franc rimane più duro più compatto, più rude, mentre il Cabernet Sauvignon risulta più elegante, matura più tardi ed è più resistente al freddo e a certe malattie. La caratteristica comunque è che, come anche per i vini delle colline del Montalbano, c‘è il sangiovese come uva principale, per disciplinare minimo al 50%. Direi che la presenza del Sangiovese come uva principale nei rossi, come la presenza del Trebbiano come uva principale nei bianchi, è una nota ricorrente per gran parte delle aree di cui parliamo in questo nostro ‘viaggio’, una situazione che, oserei dire, arriva fin quasi al Candia. Negli ultimi tempi ci sono stati molti cambiamenti per quanto riguarda il Carmignano (cosa che invece non ha riguardato il Montalbano): richiede un invecchiamento almeno fino al 1º giugno del secondo anno successivo a quello di produzione delle uve, invecchiamento questo che deve essere effettuato, per almeno otto mesi, in botti di rovere o di castagno.
Sorge spontanea la domanda, dinanzi al vino di Carmignano, su quale sia la differenza rispetto al Chianti fiorentino o senese. Fuso non ha dubbi: «Il terreno qui è completamente diverso. E il terreno, nella produzione del vino, è tutto; se per il Chianti nonostante la grande varietà possiamo dire che una costante è la ricca presenza di scheletro (ciottoli, sassi, o più specificatamente ‘galestro’), qui troviamo invece terreno ricco di roccia alberese con presenza di argilla. La cosa strana è che la zona diventò famosa con un vino rosé della zona di Artimino negli anni ’30, dei Contini Bonaccossi. Recentemente è stato Mauro Vannucci che ne ha esaltato i vitigni in modo straordinario. La Piaggia fa il sangiovese ma anche dei merlot ed altri vini famosi.
Aziende: agricola Marini - Fattoria Betti - Marzalla
La citta di Pistoia ha un forte charme antico che ci proietta in un intatto Medioevo.
- Dal libro “L’Urlo del Vino” -
...Di fondazione romana e sede vescovile nel V secolo, Pistoia è una città ricca di arte e di storia con un bel centro storico che può vantare una delle più belle piazze d’Italia, la spettacolare Piazza del Duomo, cuore della città, dove sono ubicati i simboli del potere religioso, politico e giudiziario. Qui si trovano infatti la antica Cattedrale di San Zeno, che custodisce al suo interno il prezioso altare argenteo di San Zeno, una delle maggiori opere di oreficeria sacra medievale; il loggiato, ornato dalle preziose terrecotte smaltate di Andrea della Robbia; la torre campanaria; il Battistero di San Giovanni in Corte a pianta ottagonale, opera di Andrea Pisano. E, passando dal Duomo agli edifici civili: il Palazzo del Comune risalente al XIII secolo con la bella facciata ornata da bifore e trifore; il Palazzo Pretorio, o “del tribunale”, in stile gotico e, naturalmente, il Palazzo dei Vescovi, possente e poderoso, che occupa tutto il lato sud della piazza. Dimora fortificata sin dal 1091, nel XII secolo il Palazzo dei Vescovi acquisì l’aspetto di dimora signorile; Oggi accoglie il Museo della Cattedrale di San Zeno e nel piano interrato il Museo Archeologico. Una visita da fare. Intorno a Pistoia ci sono le colline dove vengono prodotti i vini di questa zona. A Nord Est verso l’appennino tosco emiliano, a Sud Ovest il Montalbano dove vengono prodotti i chianti e rossi DOCG prestigiosi. Allontanandosi verso Nord Ovest ci si comincia ad avvicinare al mare attraverso la Val di Nievole e verso Nord nella pianura di Pesia.
Aziende: Fattoria La Torre - Gino Fuso Carmigani
- Dal libro “L’Urlo del Vino” -
Montecarlo, piccolo ed accogliente borgo in provincia di Lucca, edificato al culmine della dorsale collinare che separa la Valle della Lucchesia dalla Valdinievole, conserva ancora quasi intatta l’antica cinta muraria, che ne delimita il perimento incastonato nello splendido panorama circostante. Di origini ben più antiche, il borgo fu chiamato Monte Carlo fra il 1332 e il 1333, in onore del figlio primogenito, allora quindicenne, di Giovanni di Boemia, futuro liberatore di Lucca dalla dominazione pisana. Il principe, divenuto Imperatore con il nome di Carlo IV, venne più volte a Montecarlo stimolando i Lucchesi alla fortificazione della rocca. Montecarlo, presidio strategico e teatro delle lotte fra Pisani, Fiorentini e Lucchesi per il dominio della Valdinievole e della Lucchesia, seguì le alterne vicende storiche di Lucca fino al 1437 quando la rocca fu conquistata da Francesco Sforza, capitano della Lega fiorentina contro Lucca e i Visconti; da allora fece sempre parte dello Stato fiorentino fino all’unità nazionale.
Aziende: Terre del sillabo - Tenuta Mariani
- Dal libro “L’Urlo del Vino” -
L’influenza francese esercitata da Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, grazie a quei famosi sei anni in cui fu principessa di Lucca, una testimonianza oggettiva è quella della presenza dei vitigni francesi in Lucchesia, a differenza di Montecarlo dove c’è la vicenda di un produttore che fa una ricerca personale, va in Francia e riporta i vitigni che vengono poi impiantati a Montecarlo. A Lucca avviene l’opposto. Alcune famiglie francesi si trasferiscono a Lucca al seguito della Corte di Elisa e poi iniziano ad incrociarsi con i Lucchesi. Quando Elisa se ne va, alcune famiglie restano creando una compenetrazione forte con il territorio francese, con la cultura francese.
Lucca è una splendida ed imperdibile meta, ha veramente tutto ad un passo dalle Alpi Apuane all’Appennino, il mare con il parco naturarale tra i più grandi della toscana.
Aziende: Podere Scurlarola - Agricola francesca Pascale - Castel del Piano
Coltivazione ardita sapori ancira più segreti e procuzioni prezione dai rosè a i bianchi e per berli si deve essere amici o cercare di diventarlo. L’appennino si avvicina al mare e lascia un piccola pianura sovrastate da sempre più ripide colline. QUa si deve cercare la natura gli odori. Tutto diventa eroico,qialsiasi produzione alimentari richiede una lotta continua contro le avversità naturali. Grazie a questo conflitto nascono prodotti straordinari ed unici, dai nosti vini Candia e Colli di Luni a formaggi biologici focacce meravigliose e tutto il resto.
Ecco l'Alta Toscana - una terra spesso difficile, stretta tra il mare, i monti delle Alpi Apuane, dell'Appennino e le colline a Nord dell'Arno...
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